Archeologia: Le evidenze materiali della chiesa di Santa Maria e Santo Stefano/6![]() Notizie introduttive e breve storia degli scavi archeologici La pianta La cripta Il mosaico e altre decorazioni Le absidi e l'orientamento della chiesa I materiali costruttivi Le fondamenta della chiesa Le strutture all'esterno del perimetro della chiesa (destra) Le strutture all'esterno del perimetro della chiesa (sinistra) ![]() I materiali costruttivi![]() Materiali di costruzione. Blocchetti di arenaria di raccolta per le fondazioni della chiesa di
VIII secolo (parete laterale). Grossi blocchi anche in travertino invece per le fondazioni delle colonne della chiesa di XI secolo che si innestano sulle murature della prima chiesa. Foto di Michele Foti. 2011 Blocchetti di arenaria di raccolta caratterizzano parti delle fondamenta della chiesa risalenti al VIII-IX secolo. Si tratta di pietre scarsamente lavorate, legate con terra.[1] In alcuni dei resti di muratura databili all'XI secolo, all'epoca della ricostruzione della chiesa, “le tecniche costruttive […] sembrano indicare l'utilizzo di blocchetti di calcare, sommariamente sbozzati, messi in opera per corsi abbastanza regolari, legati con buona malta e privi di zeppe e di materiale di recupero.”[2] Le absidi sono state realizzate con piccoli conci di pietra. Invece “La tecnica utilizzata per innalzare i piani pavimentali delle navate e per le fondazioni della base delle colonne è invece più sommaria e prevede il massiccio utilizzo di grandi blocchi di reimpiego, anche in travertino [e lastre di marmo]”[3]. Per quanto riguarda la cripta sappiamo che parti della muratura e un primo strato della pavimentazione era in cocciopesto (XI secolo) “fondata su una massicciata a vespaio accuratamente eseguita con piccoli conci di pietra, fittili e marmi di spoglio spezzati”[4]. Un secondo strato pavimentale, che pare abbia asportato il precedente, risulta essere in mattoni, collocati di piatto e disposti a spina di pesce. ![]() ![]() Notet[1]C.TRISTANO, A.MOLINARI (a cura di), Arezzo: il Pionta. Fonti e materiali dall'età classica all'età moderna, Arezzo, Rotary Club, 2005, pag.127 t [2], Ibid., pag. 128 t [3]Ivi. t [5] A. MELUCCO VACCARO (a cura di), Arezzo. Il colle del Pionta, Il contributo archeologico alla storia del primitivo gruppo cattedrale, Arezzo, Provincia-Progetto Archeologia, 1991, pagg. 52. | ![]() |