Introduzione: Il colle Pionta di Arezzo e la cattedrale di Santa Maria e Santo Stefano/1![]() Introduzione/1: Il problema: Gli edifici sul colle Pionta Introduzione/2: Cenni storici sulla chiesa di Santa Maria e Santo Stefano ![]() Il problema: Gli edifici sul colle PiontaDove non indicato diversamente le immagini di questa pagina sono tratte da C.TRISTANO, A.MOLINARI
(a cura di), Arezzo: il Pionta. Fonti e materiali dall'età classica all'età moderna, Arezzo, Rotary Club, 2005 ![]() Figura n°1: Pianta della città di Arezzo. Da questa immagine si può notare la città cinta da mura e la posizione del colle Pionta rispetto a essa. ![]() Figura n°2: La zona archeologica del colle Pionta.
![]() Figura n°3: Le quattro aree di scavo aperte in occasione delle recenti ricerche
archeologiche (2001-2006), piu l'area di scavo, aperta all'inizio degli anni'60, con le fondamenta della chiesa di Santa Maria e Santo Stefano. Il colle Pionta ha ospitato la cattedrale di Arezzo e una cittadella vescovile comprensiva di canonica, episcopio e altri edifici dall'VIII fino a tutto il XII secolo ed è stato luogo di culto e devozione popolare fino al 1561, anno in cui il complesso è stato raso al suolo da Cosimo I de Medici.[1] “L'insieme delle testimonianze e degli studi [sul Pionta] ci propone numerosi interrogativi relativi alle diverse epoche di frequentazione della nostra collina. L'aspetto forse più affascinante ci sembra in termini generali quello legato alla possibilità di studiare la genesi, l'affermazione e la decadenza di un centro di potere (religioso ma anche politico ed economico) dall'età tardoantica (?) al bassomedioevo, grazie anche alla sua peculiarità di sito che è stato contemporaneamente legato alla città di Arezzo, ma allo stesso tempo ne è stato fisicamente separato”.[2] Ognuna delle costruzioni (chiese e altri edifici di cui si è più o meno a conoscenza) che hanno dato vita alle vicende del colle Pionta sono le tessere di un mosaico che può regalarci l'immagine di un pezzo di storia della città di Arezzo e aumentare le conoscenze sui centri del potere religioso e civile nell'altomedioevo. Di seguito si cercherà di isolare ognuna di tali tessere e darne brevi informazioni, da intendere come un punto di partenza per ulteriori approfondimenti. Una breve ma completa narrazione delle vicende storiche verrà fornita unicamente per l'ex cattedrale di S.Maria e S.Stefano, che è l'argomento principale di questo sito web, nella pagina Introduzione 2 >> (si troveranno in questa pagina anche notizie di carattere genere sulla storia della cittadella vescovile sul colle Pionta). Sebbene questo contributo si concentrerà principalmente su questa “tessera”, è bene sottolineare con Alessandra Molinari che la ricerca e le indagini nel loro complesso “non intendono privilegiare una sola epoca, un solo edificio o un singolo quesito. La ricerca è finalizzata allo studio globale del sito ed alle sue stratificazioni millenarie”.[3] Elenco degli edifici più o meno conosciuti e storicamente accertati situati sul colle Pionta. Cliccando si potranno leggere brevi cenni introduttivi per ogni edificio e informazioni bibliografiche per approfondire.
Cattedrale paleocristiana di Arezzo
tTomba di S.Donato Piccolo oratorio del vescovo Gelasio Antico oratorio di S. Stefano Oratorio seicentesco di S. Stefano La cripta dell'oratorio seicentesco di S.Stefano Sacello rappresentato sulle fonti iconografiche Edificio absidato rappresentato sulle fonti iconografiche Canonica, scuola cattedrale, episcopio, case di abitazione Mura e opere di difesa Antica chiesa di S.Donato Duomo di S.Donato La Basilica di S.Maria e S.Stefano Cattedrale paleocristiana di Arezzo[4]Non ci sono prove certe che ne attestino la presenza sul colle Pionta. Angelo Tafi crede plausibile che nel V secolo circa ad Arezzo fosse già stata costruita una cattedrale o un'altra chiesa importante. tTomba di S.Donato[5]Il corpo di San Donato, secondo vescovo della città di Arezzo, martirizzato nel IV secolo, fu traslato all'interno del Duomo nel 1015. Varie fonti agiografiche (le varie redazione della Passio Sancti Donati) lasciano supporre che il corpo del santo fosse stato sepolto sulla collina del Pionta, in un sacello ricavato nel masso, situato in un luogo non lontano dal detto Duomo. tPiccolo oratorio del vescovo Gelasio[6]La Cronaca dei custodi, un importante testo dell' XI secolo ci informa di un piccolo oratorio fatto costruire dal vescovo Gelasio nel IV secolo sul colle Pionta. Edificato in memoria di S.Donato, ad corpus cioè nelle vicinanze della tomba del santo, sappiamo che fu frequentato e venerato fino al 1032, anno in cui il corpo del Santo fu traslato nel nuovo Duomo. tAntico oratorio di Santo Stefano[7]E' menzionato negli Annales Aretini del 1338, in occasione del ritrovamento di varie reliquie sul colle Pionta. tOratorio seicentesco di S. Stefano[8]Tuttora in piedi sul colle Pionta, questa piccola chiesa è stata costruita nel 1610 dal vescovo Usimbardi. L'oratorio è stato costruito in memoria delle chiese e degli edifici distrutti nel 1561, divenuti prima di tale data un luogo di culto e meta di pellegrinaggi. ![]() Figura n°4: L'oratorio di Santo stefano (1610). Foto: Michele Foti
La cripta dell'oratorio seicentesco di S.Stefano[9]Questa cripta si trova all'interno dell'oratorio seicentesco di S. Stefano, ma è un luogo distinto e preesistente a quest'ultimo. E' in effetti l'unico ambiente che si è salvato (e rimasto in uso) dalle demolizioni del 1561. Graffiti e cromie sulle pareti della cripta testimoniano la sua frequentazione per motivi di culto fin dalla metà del XIII secolo. ![]() Figura n°5: La cripta dell'oratorio di Santo Stefano, la cui frequentazione è
attestata dalla seconda metà del XIII secolo. Sacello rappresentato sulle fonti iconografiche[10]Nel famoso affresco di Pietro Buonamici del 1597 è un'edicola di forma semicircolare, compresa nel muro di cinta del complesso raffigurato. Nei disegni di J. Scarselli e di Vincenzo Meucci (derivati dal dipinto del Buonamici) è un tempietto circolare. ![]() Figura n°6: Particolare dell'affresco di
Pietro Buonamici (1597). Palazzo vescovile di Arezzo. Edificio absidato rappresentato sulle fonti iconografiche[11]E' stato proposto di identificare questo edificio con la chiesa di S.Maria e S.Stefano (Salmi, De Angelis d'Ossat), sebbene alcuni studiosi (Melucco Vaccaro, Tafi) negli anni recenti non danno credito a questa identificazione. Questo argomento sarà approfondito nella sezione dedicata alle fonti iconografiche >>.![]() Figura n°7: Particolare dell'affresco di Pietro Buonamici (1597).
Palazzo vescovile di Arezzo. Canonica, scuola cattedrale, episcopio, case di abitazione[12]Secondo Tafi l'episcopio si trovava sul colle Pionta sin dal IV secolo. Una scuola per chierici, legata molto probabilmente alla cattedrale è attestata nei documenti d'archivio dal 715. “Continuò a funzionare fino al 1203 e poi si trasferì in città”. La canonica venne costruita nell'840 e rinnovata all'inizio dell'XI secolo dal vescovo Elemperto. Si sa che alcuni esponenti del patriziato cittadino, popolani con le loro famiglie, preti e canonici vivevano sul colle Pionta. “Gli aretini che avavano scelto di abitare presso il Duomo venivano chiamati domigeni o domigiani, a differenza degli altri abitanti nella città detti aretini de civitate. Anche figure di spicco vissero sul colle Pionta, come l'architetto Maginardo, Guido Monaco e san Romualdo. ![]() Figura n°8: Rilievo facente parte della predella della tavola in terracotta con
l'Annunciazione (1443). Museo Diocesano di Arezzo. Fonte: A. TAFI, Pionta: Il Vaticanoaretino, Cortona, Calosci, 1995 Mura e opere di difesa[13]Presenti certamente sul colle Pionta sono citate in molte fonti d'archivio e appaiono in m fonti iconografiche (Sezione Raffigurazioni >>). Sono attestate dall'inizio dell'XI secolo, ma erano sicuramente presenti sul colle Pionta già da molto tempo. I recenti scavi archeologici hanno forse rivelato la presenza di un tratto di mura e, come si vedrà più avanti, opere di difesa si trovavano accanto alla chiesa di Santa Maria e Santo stefano (Vai alla sezione Archeologia, Le strutture all'esterno del perimetro della chiesa (destra >> sinistra >>)) ![]() Figura n°9: Particolare dell'affresco di Pietro Buonamici (1597). Palazzo vescovile di Arezzo.
![]() Figura n°10: Il muro di cinta secondo De Angelis D'Ossat. Fonte:
A. TAFI, Pionta: Il Vaticano aretino, Cortona, Calosci, 1995 Antica chiesa di S.Donato[14]Viene nominata nei documenti medievali sin dall'VIII secolo (nel 783, nel 800, ecc.). Gli studiosi discutono se questa chiesa vada identificata con quella di S.Maria e S.Stefano (e dunque l'espressione ecclesia Sancti Donati andrebbe intesa nel senso di Diocesi di San Donato), oppure se la Chiesa di San Donato sia stata un edificio di culto a sé stante dedicato al Santo, prima della costruzione del Duomo. tDuomo di S.Donato[15]E' stato costruito tra il 1015 e il 1032 durante i vescovati di Adalberto e Teodaldo. E' stato progettato dall' architetto Maginardo, mandato appositamente a Ravenna per ispirarsi alla chiesa di San Vitale. Possediamo dell'imponente cattedrale numerose fonti che ce la descrivono più o meno dettagliatamente:
Tuttavia di questo edificio abbattuto nel 1561 da Cosimo I de Medici non è stata rinvenuta alcuna sua struttura o fondamenta negli scavi archeologici e sulla sua posizione nel colle Pionta si possono avanzare unicamente delle ipotesi. ![]() Figura n°11: Particolare dell'affresco di Pietro Buonamici (1597). Palazzo vescovile di Arezzo.
![]() Figura n°12: Pianta del Duomo di San Donato. Attribuita a Vasari il Giovane.
Museo degli Uffizi di Firenze, Gabbinetto dei disegni. La Basilica di S.Maria e S.StefanoE' stata cattedrale della città di Arezzo fino all'XI secolo, quando venne affiancata nelle funzioni cattedrali dal Duomo di San Donato. Costruita secondo gli archeologi tra la fine del VIII e il IX secolo, ricostruita in stile romanico nell'XI. E' stata identificata con la chiesa rinvenuta negli scavi archeologici degli anni Sessanta del Novecento. Nella prossima pagina si troveranno della notizie storiche più approfondite sulla chiesa e sul colle Pionta. ![]() Figura n°13: Particolare dell'affresco di Spinello Aretino "Resurrezione di un monaco" nella sacrestia della
chiesa di San Miniato al Monte a Firenze (1387-88). Foto: Michele Foti ![]() ![]() ![]() Notet[1]Per una introduzione alla storia del Colle Pionta si consulti A. TAFI, Pionta: Il Vaticano aretino, Cortona, Calosci, 1995 t [2]E.DE MINICIS, A.MOLINARI (a cura di), I nuovi scavi sulla collina del Pionta ad Arezzo: una cittadella vescovile tra alto e bassomedioevo. Notizie preliminari, in “Archeologia Medievale”, 2003, XXX, pag.310 t [3]C.TRISTANO, A.MOLINARI (a cura di), Arezzo: il Pionta. Fonti e materiali dall'età classica all'età moderna, Arezzo, Rotary Club, 2005, pag.---- t [4]A. TAFI, Pionta: Il Vaticano aretino, cit. pag.50 e segg. t [5] A. MELUCCO VACCARO (a cura di), Arezzo. Il colle del Pionta, Il contributo archeologico alla storia del primitivo gruppo cattedrale, Arezzo, Provincia-Progetto Archeologia, 1991, pagg. 29 e 62. A.TAFI, Pionta: Il Vaticano aretino, cit. pag.40 e segg., E.DE MINICIS, A.MOLINARI (a cura di), I nuovi scavi sulla collina del Pionta ad Arezzo, cit. pagg. 301 e segg. C.TRISTANO, A.MOLINARI (a cura di), Arezzo: il Pionta, cit. t [6]A. MELUCCO VACCARO (a cura di), Arezzo. Il colle del Pionta, cit. pagg. 29 e 62. A. TAFI, Pionta: Il Vaticano aretino, cit. pag. 44 e 45, E.DE MINICIS, A.MOLINARI (a cura di), I nuovi scavi sulla collina del Pionta ad Arezzo, cit. pagg. 301 e segg. C.TRISTANO, A.MOLINARI (a cura di), Arezzo: il Pionta, cit. t [7]A. MELUCCO VACCARO (a cura di), Arezzo. Il colle del Pionta, cit. pagg. 30-31 e 67. A. TAFI, Pionta: Il Vaticano aretino, cit. pag. 107 t [8]Principalmente si veda: M.ARMANDI (a cura di), Oratorio di S.Stefano. La cripta: Graffiti e cromie su roccia nel colle di Pionta, Arezzo, Provincia, 2003, pag. 68 e 69, pag.167 e seg. Anche: TAFI, Pionta: Il Vaticano aretino, cit. pag.165 e segg. t [9]Principalmente si veda: M.ARMANDI (a cura di), Oratorio di S.Stefano. La cripta, cit. Anche:A. MELUCCO VACCARO (a cura di), Arezzo. Il colle del Pionta, cit. pag. 67. TAFI, Pionta: Il Vaticano aretino, cit. pag.104 e segg. t [10]G.DE ANGELIS D'OSSAT,"Il Duomo Vecchio" di Pionta, in "Palladio", 1978, XXVII, 3/4, pag.11. A. MELUCCO VACCARO (a cura di), Arezzo. Il colle del Pionta, cit. pagg. 30-31. A. TAFI, Pionta: Il Vaticano aretino, pag.157 e segg. t [11]M.SALMI, Civilta artistica della terra aretina, Novara, De Agostini, 1971, pag.49. G.DE ANGELIS D'OSSAT,"Il Duomo Vecchio" di Pionta, cit, pag.8. A.TAFI, Pionta: Il Vaticano aretino, pag.157 e segg. t [12] A. MELUCCO VACCARO (a cura di), Arezzo. Il colle del Pionta, cit. pagg. 29 e.A. TAFI, Pionta: Il Vaticano aretino, cit. pagg. 45, 69, 99-100,77 e segg, 113, 153. E.DE MINICIS, A.MOLINARI (a cura di), I nuovi scavi sulla collina del Pionta ad Arezzo, cit. pagg. 311-312. C.TRISTANO, A.MOLINARI (a cura di), Arezzo: il Pionta, cit. t [13]A. TAFI, Pionta: Il Vaticano aretino, cit. pag.113 e segg, pag.151 e segg. C.TRISTANO, A.MOLINARI (a cura di), Arezzo: il Pionta, cit. pag.128 t [14]A. MELUCCO VACCARO (a cura di), Arezzo. Il colle del Pionta, cit. pagg. 64-65. A. TAFI, Pionta: Il Vaticano aretino, cit. pagg. 51-52. E.DE MINICIS, A.MOLINARI (a cura di), I nuovi scavi sulla collina del Pionta ad Arezzo, cit. pag. 304 e segg. t [15]Una dettagliata descrizione del Duomo in: G.DE ANGELIS D'OSSAT,"Il Duomo Vecchio" di Pionta, cit, pag.8. Consultare anche: A. TAFI, Pionta: Il Vaticano aretino, cit. pag. 95 e segg, 100 e segg, 141 e segg, 150 e segg. E.DE MINICIS, A.MOLINARI (a cura di), I nuovi scavi sulla collina del Pionta ad Arezzo, cit. pagg. 304 e segg. M.ARMANDI (a cura di), Oratorio di S.Stefano. La cripta, cit.pag.15 e segg. | ![]() |